39° Anniversario della fondazione del PMLI
L'ALTERNATIVA A RENZI

di Giovanni Scuderi*
A sinistra del PD sono in corso diverse iniziative per creare una alternativa a Renzi. I suoi promotori sono per lo più vecchie volpi borghesi e riformiste, navigati parlamentaristi che puntualmente si riciclano a ogni mutare di situazione politica. Tra essi ci sono ben noti imbroglioni falsi comunisti, alcuni dei quali, Ferrero e Diliberto, sono stati addirittura ministri di governi borghesi. Il primo ha approvato il famigerato “pacchetto Treu”, il secondo non ha battuto ciglio quando il governo D'Alema ha partecipato ai bombardamenti della Federazione Jugoslava.
Il maggiore raggruppamento dei dissidenti a sinistra di Renzi è costituito dalla formazione che per adesso si chiama Sinistra italiana, della quale fanno parte Sel degli ex “comunisti” Vendola e Fratoianni, l'ex Verde Cento e l'ex “ultrasinistro” Casarini, nonché Futuro a sinistra di Fassina.
Esso si propone di propone di “mescolare ogni appartenenza”, di realizzare “una sinistra di tutti e di tutte” per “costruire un'alternativa di società, pensata da donne e uomini, fatta di pace e di giustizia sociale e ambientale, unici veri antidoti per fermare le destre e l'antipolitica, il terrore di Daesh, i cambiamenti climatici”.
Il PRC di Ferrero non sarebbe stato contrario a un progetto insieme con le forze che fanno parte di Sinistra italiana, solo che non intendeva autosciogliersi. Lavorerà allora per “costruire un movimento antiliberista su scala nazionale ed europea e all'interno di questo di un soggetto unitario della sinistra antiliberista”, “ritenendo ancor oggi che il fallimento del socialismo reale ponga con forza la necessità di una vera e propria rifondazione comunista, che faccia i conti fino in fondo con lo stalinismo”.
Il PCDI di Diliberto invece con spezzoni del PRC, tra cui Domenico Losurdo e Manlio Dinucci già “maoisti” e fautori della Grande Rivoluzione Culturale Proletaria e ora al soldo rispettivamente del socialimperialismo cinese e dell'imperialismo russo, si propone di “ricostruire” il PCI revisionista sulla base del pensiero di Togliatti e di Gramsci, “nel quadro ampio della sinistra di classe”. Con quali obiettivi? “Un governo diverso, ancorato ai principi costituzionali”.
Il PC di Marco Rizzo non è d'accordo né con l'uno né con l'altro partito, poiché sostiene che occorre abbattere il capitalismo e instaurare il socialismo. Ma con quale credibilità se si pensa che Rizzo è passato da una posizione “ultrasinistra” quando era in Lotta continua a una posizione parlamentarista, riformista e governativa quando era nel PCI e poi nel PRC e nel partito dei comunisti italiani ora PDCI? E dal momento che anche lui si rifà a Togliatti e Gramsci e ignora Mao e la sua opera ideologica e politica? Inoltre come spiega che è sponsorizzato dai media della destra di Berlusconi e persino da Radio Vaticana?
Un discorso a sé va fatto per il M5S che su alcune cose sta a sinistra di Renzi e su altre alla sua destra. Un movimento politico democratico borghese atipico, capace di attrarre forze popolari, specie giovanili, che a parole esalta il ruolo dei suoi membri, ma in realtà il potere è saldamente in mano a Grillo, Casaleggio e ai parlamentari e agli amministratori locali a loro vicini. Un movimento sfogatoio per le masse antirenziani e antiPD controllato da questi nuovi volponi perché esse non escano dai confini della Costituzione del '48, dal capitalismo e dalle istituzioni borghesi.
Un obiettivo comune a tutte le forze della “sinistra” borghese che propongono delle alternative a Renzi. Un obiettivo che non può certo condividere il PMLI che è nato proprio per combattere e distruggere il sistema economico capitalista e l'ordinamento costituzionale, istituzionale, giuridico, culturale e morale borghese che sfruttano, opprimono e affamano le masse e impediscono ad esse di emanciparsi.
Tuttavia siamo disponibili a lottare assieme a tutte le forze che vogliono liberare l'Italia da Matteo Renzi che sta ripercorrendo la strada di Mussolini in politica interna ed estera e sta completando il regime neofascista e presidenzialista preconizzato dalla P2, cosa che non è riuscito a fare Berlusconi. Un premier che si vanta di aver promosso l'emendamento Tempa rossa che fa gli interessi dei petrolieri, che esalta Marchionne e attacca i sindacati non è assolutamente tollerabile, va spazzato via.
Ma non si può aspettare che ciò avvenga per via parlamentare ed elettorale, ammesso che vi si riesca. Bisogna cacciarlo con la forza subito scendendo in piazza, prima che consolidi il suo potere e che rimanga a Palazzo Chigi per altri venti anni. Va cacciato subito anche per impedirgli di coinvolgere militarmente l'Italia nell'avventura libica contro lo Stato islamico e per partecipare alla spartizione della Libia e del suo petrolio.
Poi ognuno proseguirà per la sua strada: chi cercando di migliorare questo sistema e chi lottando per abbatterlo. Da parte nostra siamo convinti che una vera alternativa a Renzi non può che essere di classe e rivoluzionaria, non può non portare al potere il proletariato, la classe delle operaie e degli operai, non può non aprire le porte al socialismo.
Questa è la missione storica che 39 anni fa, il 9 Aprile 1977, all'atto della sua fondazione, si è dato il PMLI, e che noi siamo fermamente intenzionati a proseguire sicuri che un giorno, non importa quando e chi di noi sarà ancora in vita allora, sarà realizzata. I tempi dipendono anche dalla presa di coscienza da parte del proletariato e delle nuove generazioni che solo il socialismo può liberare l'Italia dalla guerra, dal fascismo, dal razzismo, dall'islamofobia, dall'omofobia, dallo sfruttamento dell'uomo sull'uomo, dalle disuguaglianze sociali, territoriali e di sesso, dalle ingiustizie sociali, dalla miseria, dalla disoccupazione e dal dominio della borghesia.
Intanto impegniamoci affinché il 17 aprile vinca il SÌ al referendum contro le trivellazioni, alle elezioni comunali di giugno ci siano molti voti astensionisti con la consapevolezza di darli al PMLI e al socialismo, al referendum di ottobre la controriforma del Senato venga sepolta da una valanga di NO.
Cacciamo il nuovo duce Renzi!
Avanti con forza e fiducia verso l'Italia unita, rossa e socialista!
Coi Maestri e il PMLI vinceremo!
*Segretario generale del PMLI
 

6 aprile 2016